Le barche di Legno
Le barche attive da secoli nei vari passi lungo il Reno, erano di legno. La più conosciuta era quella del Trebbo, che univa il Comune di Calderara con la strada per Bologna e Corticella.
Questa era simile a quella di legno, nella foto, che i fratelli Gasperini hanno condotto vicino Malacappa fin verso il 1935.
Queste barche scorrevano lungo un cavo di canapa, per condurre i passanti da una parte all’altra del fiume.
Il Ponte di Barche al Passo del Trebbo
Negli anni 1932-33 furono sistemati gli argini e le golene del Reno dal Trebbo a Bagno. A Bonconvento poi fu costruito un ponte in pietra lungo il tracciato della "Traversale di Pianura" S. Giovanni in Persiceto - Budrio e le barche di legno circostanti cessarono la loro attività. Il Passo del Trebbo restava così l’unico in un tratto di dieci Km, da Bonconvento al Pontelungo sulla Via Emilia.
La famiglia Muzzi Marcheselli costruì qui un ponte, con sei barche di ferro e lamiera probabili residuati della guerra 1915-18, sul quale transitavano carri e le automobili di quell’epoca.
Le quattro barche lunghe nella foto furono travolte dalla piena eccezionale del 19 novembre 1940. Si salvarono soltanto le due barche più corte, appena visibili vicino alla riva, che funzionarono da traghetto dal 1940 al 1946.
Il traghetto nel 1946-47
Dal 1945 il traghetto fu condotto dalla famiglia di Adolfo Casagrande. Nell’inverno 1945-46 il ghiaccio portò via le due barche, che furono trovate solo più tardi al Dosso.
Intanto per permettere l’attraversata del fiume ai passanti e agli operai, che in gran numero andavano a lavorare a Bologna, approntarono il traghetto, con le due barche di fortuna della foto.
Nell’estate 1946, usando anche le altre due già riportate a casa, montarono una passerella. Le stesse barche trovò la famiglia di Rino Battistini, che subentrò ai Casagrande l’11 novembre 1948.
II traghetto e il ponte di barche dal 1951
L ’inondazione del 1951 trascinò ancora via le quattro barche, ma le due nere nelle foto, che già facevano parte del grande ponte iniziale (foto 2), furono ritrovate intatte poco lontano.
Con quelle due di nuovo si attivò il traghetto, poi si trovò una barca diversa, più lunga e con il fondo piatto, per stendere il ponte, appena il livello dell’acqua lo permetteva.
La piena del 1966
Dal 1962 il ponte era formato da quattro barche e restava montato anche con l’ acqua alta. La piena del 1966 ha sradicato da sull’argine persino l’argano del cavo di sostegno, affondando le due barche che formavano il traghetto.
Nel 1997 i soci del "Club del Venerdì Sera" di Longara hanno recuperato dal fondo del fiume, dopo trent’anni, le due barche, che sono state fatte restaurare dai Comuni di Castel Maggiore e Calderara di Reno ed esposte, una al Trebbo e una Longara, nei luoghi vicino al Passo. Restano così importanti testimonianze, di un modo di attraversare il Reno e di un "mondo fluviale" durato millenni, radicalmente trasformato in pochi anni dall’uso delle automobili e dalle superstrade.
Questa barca rappresenta un pezzo importante di storia del nostro paese.
Il suo recupero, voluto dal Comune di Castel Maggiore, è stato sostenuto dal CONCAVE e dal CENTRO SOCIALE DI TREBBO, che si ringraziano assieme al prof.Rino Battistini, ai soci del CVS di Longara ed ai tanti cittadini che con la loro passione l’hanno reso possibile.
Trebbo di Reno, 16 marzo 2003
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